L’anticristo nel quadro di Raffaello

L’anticristo nel quadro di Raffaello viene magistralmente rappresentato con le stesse sembianze di Cristo con dietro Satana che gli suggerisce cosa dire. Infatti, la più insidiosa delle tentazioni all’uomo viene perpetrata dal diavolo quando questi si presenta con le vesti di colui che vuole combattere cioè Cristo. In questo caso il diavolo conoscendo bene quanto la maggior parte degli uomini per pigrizia si ferma solo alle apparenze omettendo di approfondire ogni cosa, si presenta con le sembianze di Cristo e contando sul fatto che non venga riconosciuto come il supremo impostore, parla loro di verità proferendo menzogne.    
 
Satana si presenta anche sotto il colore del bene.di Padre Piero Gheddo

L’Anticristo ha persuaso l’uomo che potrà essere felice solo quando soddisferà liberamente i propri istinti, eliminando il concetto del bene e del male. Il peccato, si sa, pesa, e l’idea di liberarsene una volta per tutte, oggi più che mai, è diventata una vera smania. L’Avversario nel secolo scorso ci convinse che Dio è morto, per poi eliminare milioni di esseri umani. Oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia per annullare la natura stessa dell’uomo. Oggi l’Anticristo è diventato il Referente imprescindibile di tutti i governi occidentali.
L’Anticristo ha persuaso l’uomo che potrà essere felice solo quando soddisferà liberamente i propri istinti, eliminando il concetto del bene e del male. Il peccato, si sa, pesa, e l’idea di liberarsene una volta per tutte, oggi più che mai, è diventata una vera smania. L’Avversario nel secolo scorso ci convinse che Dio è morto, per poi eliminare milioni di esseri umani. Oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia per annullare la natura stessa dell’uomo. Oggi l’Anticristo è diventato il Referente imprescindibile di tutti i governi occidentali.

L’Anticristo è il Demonio e tutte le forze del male che si oppongono alla venuta del Regno di Dio e di Cristo negli ultimi giorni, ma anche nella storia dell’uomo (Apocalisse, I e II Lettera di Giovanni, II Lettera di Paolo ai Tessalonicesi). Ma è anche il titolo del libro di Friedrich Nietzsche (1844-1900), che un laico cattolico, Agostino Nobile, ha commentato nel volumetto pubblicato nel luglio 2014: Anticristo superstar(Edizioni Segno, Udine – pagg. 120). Agostino Nobile, sposato e padre di due figli, professore di storia della musica, 25 anni fa decise di lasciare l’insegnamento per studiare le culture non cristiane ed è vissuto per dieci anni nel mondo musulmano, indù e buddista, esperienza che ha rafforzato la sua fede cattolica. Nobile vive oggi in Portogallo con la sua famiglia, si dedica agli studi per approfondire la sua fede e ha lavorato fino ad un anno fa come pianista e cantante.

Ecco le battute di partenza di Anticristo superstar: «Quando anni fa mi capitò di leggere L’Anticristo di Friedrich Nietzsche, pensai di trovarmi di trovarmi di fronte ad un insano di mente. Oggi l’Anticristo è diventato il referente imprescindibile di tutti i governi occidentali. Se a Friedrich Nietzsche avessero detto che in poco più di cent’anni il suo “Anticristo” sarebbe stato una superstar, l’avrebbe considerata una ridicola provocazione» (il libro di Nietzsche è del 1888). E continua: «L’Anticristo ha persuaso l’uomo che potrà essere felice solo quando soddisferà liberamente i propri istinti, eliminando il concetto del bene e del male, il concetto del bene e del peccato. Il peccato, si sa, pesa, e l’idea di liberarsene una volta per tutte, oggi più che mai è diventata una vera smania. Nel secolo scorso l’Anticristo ci convinse che “Dio è morto”, per poi eliminare milioni di esseri umani (attraverso le ideologie ispirate a questa convinzione). Oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia, per annullare la natura stessa dell’uomo. Nel suo piano muta i metodi, ma il fine è sempre lo stesso: dimostrare a Dio che la sua creatura prediletta è l’essere più idiota del creato».

L’anticristo oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia per annullare la natura stessa dell’uomo. Oggi l’Anticristo è diventato il Referente imprescindibile di tutti i governi occidentali.

Il pamphlet di Nobile, di poche pagine ma denso di fatti e di idee e facile da leggere, è tutto un esame storico e attuale di come l’idea centrale di Nietzsche e le altre espressioni seguenti si stanno realizzando. La convinzione basilare di Nietzsche è questa: «Io definisco il cristianesimo l’unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino. Io lo definisco: l’unico imperituro marchio di abominio dell’umanità». Agostino Nobile affronta l’Anticristo a mo’ di botta e risposta. Ha estratto dal volume del filosofo tedesco le molte proposte e previsioni che riguardano la «Guerra mortale contro il vizio e il vizio è il cristianesimo» e con una carrellata storica di duemila anni dimostra con riferimenti storici e attuali, come questi sogni di Nietzsche si sono gradualmente realizzati e ancor oggi si stanno realizzando, con l’educazione dei minori, la cultura dominante, i costumi e le leggi che riportano i popoli cristiani a ridiventare pagani. Il capitolo più provocatorio per noi, uomini d’oggi, è quello finale col titolo Anticristo superstar (che è quello del libro divulgativo), dove Agostino Nobile dimostra che nel nostro tempo la «guerra mortale contro il cristianesimo» è giunta quasi al termine, poiché i sogni di Nietzsche stanno influenzando e orientando i governi dei Paesi cristiani (cioè occidentali) e l’Onu con i suoi organismi.

Ecco un solo esempio di questa corrente della cultura e della legislazione che si sta imponendo nel nostro tempo. Noi anziani o persone di mezza età non ce ne accorgiamo, ma la massima autorità mondiale della Sanità vuol imporre ai bambini delle scuole aberrazioni di questo tipo. L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso a tutti i governi europei un vademecum per promuovere nelle scuole corsi di sessuologia: “Standard dell’Educazione Sessuale in Europa” (consultabile su Internet), dove tra l’altro si legge: «ai bimbi da 0 a 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel gioco del “dottore”… Dai 4 ai 6 anni i bambini dovranno essere istruiti sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso… Con i bambini dai 6 ai 12 anni i maestri terranno lezioni sui cambiamenti del corpo, mestruazione ed eiaculazione, facendo conoscere i diversi metodi contraccettivi. Nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di “pianificazione familiare” e conoscere il difficile impatto della maternità in giovane età, con la consapevolezza di un’assistenza in caso di gravidanze indesiderate e la relativa presa di decisione».

Leggendo questo documento dell’Onu, che suscita sgomento e paura, mi vengono in mente i molti testi di Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto su questo tema: «La questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica» (Caritas in Veritate, 75), in questo senso: nel secolo scorso il “problema sociale” più grave era l’equa distribuzione della ricchezza e del benessere fra ricchi e poveri; oggi il maggior “problema sociale” è la distruzione della famiglia naturale e il pansessualismo che riducono rapidamente la popolazione mondiale promuovendo l’aborto, il matrimonio fra persone dello stesso sesso, l’eutanasia e l’eugenetica e tante altre aberrazioni, fino alla clonazione di esseri umani, oggi tecnicamente possibile e già sperimentata. Benedetto XVI scrive (Caritas in Veritate, 75): «Non si possono minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell’uomo e i nuovi potenti strumenti che la “cultura della morte” ha messo nelle mani dell’uomo. Alla diffusa, tragica piaga dell’aborto si potrebbe aggiungere in futuro, che è già abusivamente in atto, una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite».

Si giungerebbe così alla meta finale di quanto Nietzsche sognava: «Un mondo abitato e dominato da superuomini che hanno imposto la loro volontà di potenza agli uomini inferiori, mediocri e comuni», per cui era necessario «stabilire i valori della società e dello Stato in favore dell’individuo più forte, del Superuomo (l’uomo eletto, geniale, l’artista creatore che vince l’uomo medio) e della superiorità di razza e di cultura» (Enciclopedia cattolica, Città del Vaticano 1952). Non meraviglia che Nietzsche, messosi al servizio del nazionalismo tedesco, abbia profondamente influenzato il nazismo e la sua nefasta ideologia! Ma è ancora più scandaloso che il nostro Occidente, con profonde radici cristiane, che si ritiene libero, laico, democratico, istruito, evoluto, popolare, sia incamminato, senza forse averne coscienza, sulla stessa via che conduce al nichilismo, alla distruzione della natura umana e alla morte. Come popolo, abbiamo tolto il Sole di Dio dal nostro orizzonte umano, vogliamo fare a meno di Dio e di Gesù Cristo e non abbiamo più nessuna luce di speranza nel nostro futuro.

Benedetto Spadaro

La Città di Dio e la città dei banchieri

presentazione di gesù al tempio

 

 

La città di Dio (latino: De Civitate Dei, o anche De Civitate Dei contra Paganos) è un’opera latina scritta in ventidue volumi da Sant’Agostino d’Ippona tra il 413 e il 426; egli scrisse i primi dieci libri con la finalità di difendere il cristianesimo dalle accuse dei pagani ed analizzare le questioni sociali-politiche dell’epoca; negli altri dodici libri, invece, tratta della salvezza dell’uomo.

 

In un celebre passo della sua opera  “La città di Dio” Sant’Agostino prefigurava due città:

« L’amore di sé portato fino al disprezzo di Dio genera la città terrena; l’amore di Dio portato fino al disprezzo di sé genera la città celeste. Quella aspira alla gloria degli uomini, questa mette al di sopra di tutto la gloria di Dio. […] I cittadini della città terrena son dominati da una stolta cupidigia di predominio che li induce a soggiogare gli altri; i cittadini della città celeste si offrono l’uno all’altro in servizio con spirito di carità e rispettano docilmente i doveri della disciplina sociale. »
(La città di Dio, XIV, 28)

Nessuna città prevale sull’altra. Nella storia, infatti, le due città sono mischiate e mai separate, come se ogni uomo vivesse contemporaneamente nell’una e nell’altra. Sta quindi a quest’ultimo la scelta di decidere da che parte schierarsi. L’uomo si trova al centro tra queste due città e solo il giudizio universale può separare definitivamente i beati dai peccatori.

Ognuno potrà capire a quale città appartiene solo interrogando se stesso.

 

L’opera di Sant’Agostino dopo 1.600 anni è quanto mai attuale ed ancora una volta interroga il cuore di ciascuno di noi chiedendoci che tipo di città vogliamo contribuire a costruire?

Le confessioni

Sull’argomento desidero segnalare il recente film “Le confessioni” di  Roberto Andò in cui uno straordinario Toni Servillo interpreta un monaco certosino alle prese con un vertice mondiale di persone che possono decidere sul futuro del mondo intero.  Belle anche le intepretazioni di Daniel Auteuil, Connie Nielsen e Pierfrancesco Favino.

Benedetto Spadaro